Il bambino che comunicava ma non parlava
Il bambino che comunicava ma non parlava
Tommaso non parla
capisce tutto e si fa capire, ma senza usare la voce
Tommaso ha 3 anni appena compiuti e da settembre ha iniziato la scuola dell’infanzia. La scuola gli piace molto e adora tutti i compagni. Sorride a tutti e adora giocare con i dinosauri.
Tommaso però non parla ancora, vuole comunicare, e qualche volta ci riesce anche. Attraverso i gesti, i suoni e alcuni movimenti riesce anche a farsi capire abbastanza bene. Quelle volte, però, in cui non riesce a esprimere cosa vuole e gli altri non lo capiscono, per lui è molto frustrante: si arrabbia molto, piange e si agita muovendo con braccia e gambe.
I genitori sono preoccupati per il suo sviluppo e decidono di contattarci per capire se e cosa si può fare per aiutare il piccolo Tommy. Iniziamo a conoscere il bambino e pensiamo che gli sia proprio utile un intervento precoce con una frequenza di tre incontri alla settimana.
Iniziamo a lavorare per promuovere le abilità di imitazione, ascolto, osservazione, gioco e motivazione che sono prerequisiti del linguaggio. Dopo poco tempo, Tommy inizia ad imitare suoni, poi alcune sillabe e, oltre a riprodurle, inizia a usarle in modo funzionale per chiedere ciò che vuole.
Oggi Tommy, dopo quasi un mese di lavoro, sa usare alcune semplici parole per chiedere quello che vuole, sta continuando il suo percorso e migliora ogni giorno sempre di più. Ci sono ancora tanti aspetti da migliorare ma un grande traguardo è già stato raggiunto: Tommaso ha compreso che precise combinazioni di suoni, le parole, hanno un significato e quella sua vocina è uno strumento importantissimo che gli serve per comunicare.