La scienza strategica dell’insegnamento prevede l’applicazione dell’analisi del comportamento al contesto educativo e scolastico. Il focus non viene posto non solo sugli aspetti comportamentali ma anche sullo sviluppo verbale di base ed avanzato e sugli apprendimenti. Il modello è stato sviluppato da Greer nel 1997 al Teachers College, della Columbia University con lo scopo di sviluppare una scienza dell’insegnamento e dell’educazione. Tra i principi cardine vi è lo sviluppo di scuole e centri per l’apprendimento che si basino sull’utilizzo di strategie e procedure scientifiche, efficienti, efficaci e validate dalla ricerca. Ulteriore principio è che la pratica educativa è “lerner driven”, è il bambino dunque che guida il processo e le scelte educative ponendosi al centro del sistema; in tale sistema il curricolo, le attività e le strategie di intervento sono individualizzate e personalizzate sulla base di cosa funziona per ogni singolo bambino. I principi del comportamento e le strategie dell’ ABA vengono utilizzati per insegnare abilità e competenze di sviluppo verbale, accademiche ed educative socialmente significative finalizzate al miglioramento della qualità della vita e all’inclusione sociale.

Il modello educativo venne prima applicato in via sperimentale in classi e scuole statunitensi dedicate a minori con disabilità e disturbi del neuro-sviluppo; una volta testata la sua efficacia, divenne un modello adottato in diverse scuole di educazione sia generale che speciale ed in centri per l’apprendimento degli Stati Uniti, del Regno Unito e dell’Irlanda.

Gli insegnanti ed i terapisti vengono considerati “strategic scienctists of pedagogy”, che si potrebbe tradurre in “scienziati dell’educazione” questo perché applicano l’analisi del comportamento all’insegnamento, possiedono conoscenze nell’ambito dell’analisi del comportamento applicata, mettono in atto programmi e strategie educative contingenti alle risposte dei bambini ed al management del gruppo e prendono decisioni basate sulla continua collezione di dati di insegnamento e l’analisi visuale di grafici. I dati relativi agli apprendimenti dei bambini vengono analizzati utilizzando un protocollo decisionale volto a prendere decisioni e risolvere difficoltà di apprendimento. Il protocollo decisionale consiste in un’analisi visiva di grafici al fine di valutarne i trend, le domande strategiche analizzano l’unità di apprendimento nel suo contesto più ampio e hanno lo scopo di identificare dove si trova il problema ed implementare la strategia corretta per risolverlo e consentire allo studente di raggiungere gli obiettivi. Le domande strategiche riguardano: prerequisiti dello studente, contesto motivazionale, presentazione antecedente o della conseguenza, difficoltà filogenetiche, anatomiche o fisiologiche, presenza della risposta target in condizioni non istruzionali. L’utilizzo del protocollo decisionale sviluppato da Greer e Kehoane (2005) può aumentare il numero di obiettivi di apprendimento raggiunti dagli studenti.

Tutte le istruzioni vengono date attraverso l’utilizzo di Learn Unit (LU- unità di apprendimento), la quale è una contingenza a 3 termini interconnessa che costituisce la misura minima e non divisibile dell’intero processo di istruzione e apprendimento (Greer, 1996; Hogin, 1996). L’unità di apprendimento è composta dalle operazioni motivanti, dagli antecedenti, dalle opportunità di risposta e dalle conseguenze. Le unità di apprendimento sono fondamentali predittori dell’apprendimento in quanto, si è dimostrato come esse aumentino le risposte corrette degli studenti da 4-7 volte; numerosi studi hanno dimostrato che un numero maggiore di unità di apprendimento risulta costantemente in un numero maggiore di risposte corrette da parte degli studenti e un maggior numero di obiettivi raggiunti (Albers and Greer, 1991; Greer, 1989, Ingham & Greer, 1992; Selinske et al., 1991).